Die App der Gemeinde Stabio.

Un’applicazione per semplificare la vita quotidiana

13.05.2022
5 | 2022

Il Comune di Stabio è uno dei primi comuni del Canton Ticino che usa un’applicazione per comunicare con gli abitanti.

Certamente non viene comunicato quando un gatto viene perso, oppure l’aperitivo che viene organizzato da un’associazione. Ma se c’è una questione che riguarda tutti, il Comune di Stabio attiva un messaggio push che appare subito sugli smartphone degli abitanti. «Possono essere delle strade chiuse ad esempio, o gli inviti per le serate organizzate dal Comune», ci spiega Alex Beffa, vicesegretario comunale di Stabio. Il 32enne seduto nella sala conferenze nella casa comunale ci parla con dei vivaci movimenti delle mani. È lui che si occupa, oltre ad altri numerosi compiti per la cittadinanza, di questa applicazione che si può scaricare su Android e iPhone.

Ci mostra l’uso dell’app, si vede subito la meteorologia locale attuale, le informazioni inerenti al Comune e le news. «Gli utenti non possono risponderci», spiega Beffa. «L‘applicazione rappresenta per il Comune l‘idea di avere una comunicazione chiara e diretta verso gli abitanti. Se c’è un’informazione importante, attiviamo un messaggio push, che si può leggere velocemente dagli schermi. Se qualcuno desidera avere più informazioni, può cliccare il link e riceve delle informazioni più dettagliate. Insomma, un servizio semplice e veloce per tutti.»

Anche gli anziani lo apprezzano

Nel 2015 l’esecutivo di Stabio ha deciso, non solo di informare gli abitanti via internet o via posta cartacea, ma anche di utilizzare i sistemi digitali contemporanei, quindi tramite un’applicazione. La ditta Digital Code Sagl di Chiasso ha programmato questa app e le ultime modifiche e miglioramenti sono stati implementati tre anni fa. «Visto che si tratta di un prototipo, il Comune di Stabio paga per l’abbonamento annuale solo 1200 franchi», ci spiega Alex Beffa. Dei 4586 abitanti più di 800 persone hanno scaricato l’applicazione del Comune. «La rubrica più utilizzata è quella che concerne le notizie di prima pagina, seguite dalla meteo e dalla parte inerente alle informazioni», ci racconta il vicesegretario comunale. «È stato interessante scoprire che ci sono tante persone della terza età, diciamo a partire dai 50 anni, che usano volentieri l’applicazione.»

«È stato interessante scoprire che ci sono tante persone della terza età, diciamo a partire dai

50 anni, che usano volentieri l’applicazione.»

Alex Beffa, vicesegretario comunale di Stabio

Una di loro è M. E. che non vuole essere pubblicato con il suo nome completo. Ha 77 anni ed è nata e cresciuta a Stabio: «L’ho scaricata perché posso fare direttamente delle prenotazioni per i biglietti del treno. Per questo motivo la trovo molto comoda. Così di tanto in tanto mi aggiorno sulle attività comunali.» Lavorava come infermiera psichiatrica e usava spesso il computer per compilare le cartelle cliniche. «Quindi sono abituata a gestire un computer o anche un’app, basta sapere quale bottone schiacciare così si trovano le informazioni.» È attiva nel centro diurno locale e insegna anche ad altre persone a scaricare e usare l‘applicazione. «Ho notato che così anche altre persone che ad esempio vengono da altri paesi sono riusciti ad entrare in contatto con dei parenti o amici del loro paese nativo che non sentivano più da tempo.»

Un Comune molto comunicativo

Perché Stabio è così avanti nella digitalizzazione mentre le città più grandi lo sono meno? «Difficile da dire», risponde Claudio Currenti, segretario comunale di Stabio. «Forse è perché Stabio è più piccolo e quindi più facile da gestire. Le strutture comunali sono più piccole e permettono quindi dei cambiamenti più veloci.» Un altro aspetto che nota Claudio Currenti è che ci sono molte associazioni che sono attive in questa zona. «Anche in questo caso non saprei dire da dove proviene questa tradizione, ma Stabio ha sempre avuto e ha tuttora molti gruppi e associazioni che si incontrano regolarmente. Quindi abbiamo già diverse persone a cui piace stare in contatto ed essere informate.»

Per avere più ordine nelle informazioni, Stabio non pubblica tutti gli eventi che vengono comunicati dalle singole associazioni tramite la loro app. «Ma organizziamo alcuni eventi comunali, dove le associazioni sono invitate a partecipare portando cibo e bevande per dei momenti conviviali.» Anche l’account Instagram di Stabio, con i suoi circa 990 Followers, viene gestito personalmente dal segretario comunale. «Ci sono varie organizzazioni che comunicano tramite gli strumenti digitali. Ad esempio, il Museo della civiltà contadina di Stabio ha organizzato una chat in WhatsApp, dove comunicano le loro attività, e anche in questo caso non si può rispondere. Un tipo di newsletter sullo smartphone.»

L’equilibro tra utente e comune

Un’applicazione deve essere utile e non disturbare ci spiega Silvana Alliata. La 40enne che si occupa di grafica vive con la sua famiglia a Stabio e usa l’applicazione del comune. «I messaggi push sono molto utili. Così so, se per esempio c’è una strada chiusa e devo scegliere un altro percorso con la macchina. Li ricevo più o meno una volta ogni dieci giorni e lo trovo perfetto. Se ricevessi un messaggio ogni ora cancellerei l’applicazione.» Silvana guarda un attimo lo smartphone e dice: «Negli ultimi giorni ho ricevuto un invito per una presentazione del nuovo serbatoio a Bella Cima, in passato ci hanno comunicato la presenza di un’aula per attività interdisciplinari che é stata montata vicino al laveggio, trovo che queste news siano molto interessanti. Non sono riuscita ancora a visitarla ma presto mi recherò sicuramente con i bambini.» Anche lei usa l’applicazione per acquistare le giornaliere in anticipo o per approfittare degli incentivi sui medesimi. «Questa è sicuramente una parte molto pratica di questa applicazione.»

Anche se non ci sono tantissimi utenti, il Comune ci crede e resta positivo sugli sviluppi futuri. «L‘applicazione è una buona esperienza per tutti noi», conclude il vicesegretario Alex Beffa annuendo soddisfatto. «Vedremo cosa ci riserverà il futuro e come si adatterà il Comune ai cambiamenti portati dalla digitalizzazione.»