Mendrisio riflette sulla parità di genere

22.02.2021
6 | 2021

La Città di Mendrisio ha stilato il suo primo bilancio di genere. È il frutto di un impegnativo quanto interessante lavoro di autoanalisi che ha permesso alla Città di rileggere la sua realtà in ottica di genere e di pari opportunità.

«Al centro del processo che ha condotto la Città di Mendrisio a avviare il primo bilancio di genere vi è la volontà politica di promuovere una lettura dei fenomeni sociali, economici e culturali che investono il territorio da un’angolazione differente, che tenga conto del fatto che la popolazione è espressione di una pluralità di donne e di uomini con necessità, problematiche e potenzialità differenti, e il medesimo diritto di cittadinanza.» Così recitano le prime frasi dello studio.

«Carta europea per l’uguaglianza e la parità nella vita locale»

Di questa volontà politica riferisce subito il Sindaco di Mendrisio, Samuele Cavadini. Punto di partenza del progetto è stato infatti una mozione interpartitica presentata nel 2016 che chiedeva al Municipio l’adesione di Mendrisio alla «Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale» e l’introduzione di un bilancio di genere. Firmata anche dall’allora consigliere comunale Samuele Cavadini, oggi Sindaco, nonché da altri colleghi anch’essi, oggi, municipali. Questo ha garantito le premesse necessarie a sostenere lungo tutto il processo questo impegnativo e articolato lavoro di analisi, durato due anni.

Misurare il differente impatto delle politiche comunali su donne e uomini

Quello intrapreso dalla Città di Mendrisio con l’introduzione di un bilancio di genere è un esercizio di concentrazione dell’amministrazione su sé stessa e sul proprio territorio. L’obiettivo: misurare il differente impatto delle politiche comunali su donne e uomini. Il progetto è stato condotto e coordinato dal Team scientifico della Città di Mendrisio e dal Segretario comunale insieme alla società cooperativa Coopar, oggi Associazione Equi-Lab, che offre servizi di consulenza in materia di pari opportunità. Lo studio si concentra sugli anni fra il 2013 e il 2018 e prende in considerazione sei distinti ambiti di analisi che permettono di tracciare una fotografia della Città di Mendrisio - della sua popolazione, del suo contesto, della sua azione programmatica, dei servizi alla cittadinanza, dei bilanci consuntivi, del personale dell’amministrazione comunale - in chiave di genere.

Il bilancio di genere è un punto di partenza, non di arrivo

Come sottolinea il Sindaco Cavadini, il risultato tangibile di quest’analisi costituito dal bilancio di genere non è un punto d’arrivo quanto piuttosto di partenza. Per almeno due ragioni.

Da una parte, la fotografia che il bilancio illustra è chiara, ma non ancora completamente nitida: ecco perché la Città conta di continuare l’esercizio e ottimizzare la raccolta e il trattamento dei dati per acquisire una lettura sempre più completa del suo territorio. In ottica di genere ma non solo, in quanto, proprio per l’ampio raggio dell’analisi, il bilancio di genere rappresenta un documento di grande interesse e di grande utilità per la Città in generale.

Dall’altra, la grande sfida deve ancora iniziare: ovvero definire una strategia che faccia tesoro delle analisi del bilancio integrandole nella gestione della politica comunale. Riflettendo sulla tematica della parità di genere, la Città ha al contempo approfondito altre tematiche a essa collegate - ad esempio la politica familiare.

Segnalare l’attenzione della Città al tema della parità di genere

In settembre la Città di Mendrisio ha anche invitato la popolazione a una tavola rotonda pubblica sul tema della parità di genere, a cui ha partecipato una sessantina di persone.

Un momento informativo in cui si è prestata attenzione a trattare un tema complesso e che presuppone una riflessione sull’idea di giustizia tra uomo e donna appoggiandosi anche su esempi concreti, per mostrare come situazioni inegualitarie si ripercuotano poi in molteplici ambiti della società. Con il tema delle pari opportunità si lavora per esempio sul capitale umano e, quindi, sul benessere anche economico della società nel suo insieme, spiega Sara Barella Rajbhandari, collaboratrice del Team scientifico della Città di Mendrisio. Un altro esempio: la conciliazione tra vita lavorativa e vita privata - tipicamente, tra carriera e maternità (e magari anche paternità?) - e le relative riflessioni su soluzioni come il lavoro a tempo parziale o la condivisione di ruoli dirigenziali, riflessioni che la Città di Mendrisio intende sviluppare.

L’attenzione al tema della parità tra uomo e donna può essere poi segnalata anche in altro modo, con misure che si possono definire indirette: è questo il caso della costituzione di una commissione per riflettere sulla toponomastica di Mendrisio e identificare delle vie e dei luoghi da intitolare a personalità femminili. Azioni di questo tipo conferiscono importanza alla tematica e contribuiscono a sensibilizzare la popolazione.

«Questi «occhiali di genere» sono necessari, perché senza non si vedrebbero determinate cose.»

Samuele Cavadini, Sindaco di Mendrisio

Inforcare gli occhiali della parità

Sara Barella Rajbhandari ricorda inoltre che è importante sensibilizzare non solo gli uomini, ma anche le donne stesse: «Per me, il grande lavoro è di far uscire dall’isolamento il maggior numero di donne possibile, per avere nuove idee e nuove prospettive.» Prima di chinarsi sul bilancio di genere, Sara Barella Rajbhandari si era avvicinata al tema della parità di genere al tempo dei suoi studi universitari in ingegneria. Il Sindaco riconduce la propria sensibilità al tema alla sua personale visione del mondo ed al valore che accorda alle parole libertà ed uguaglianza. A proposito della precitata mozione del 2016 commenta che la sua «era una firma ancora un po’ inconsapevole»: appropriarsi dell’ottica di genere è un processo, che implica interrogarsi sull’impatto di valutazioni e decisioni in chiave di genere. «Questi ‹occhiali di genere› sono necessari, perché senza non si vedrebbero determinate cose», precisa.

«Per me, il grande lavoro è di far uscire dall’isolamento il maggior numero di donne possibile, per avere nuove idee e nuove prospettive.»

Sara Barella Rajbhandari, Collaboratrice scientifica della Città di Mendrisio

Quali sono quindi i prossimi passi?

Samuele Cavadini ribadisce l’importanza di procedere in maniera strutturata. Anche a piccoli passi: «È meglio ottenere qualcosa di piccolo subito creando il contesto per svilupparlo, piuttosto che puntare all’obiettivo massimo e magari sbattere contro un muro.» Un gruppo di lavoro interno si occuperà di proseguire la riflessione per definire un piano d’azione per includere l’ottica di genere nelle politiche della Città e promuovere le pari opportunità tra donna e uomo. Questo impegno è stato peraltro reso esplicito con la firma da parte del Municipio di Mendrisio della «Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale», il 15 settembre 2020.

Attualmente sono due i comuni in Ticino ad essersi dotati di un bilancio di genere: il primo è stato Sorengo nel 2015. Ma altri comuni hanno già firmato la «Carta europea per l’uguaglianza e la parità delle donne e degli uomini nella vita locale»: potrebbero procedere anch’essi all’introduzione di un bilancio di genere, o decidere di affrontare la tematica in altro modo. Il bilancio di genere presenta certamente un vantaggio: permette cioè di acquisire una visione a 360 gradi della tematica nel contesto di un ente locale e di esplicitare una traccia.

Informazioni: