
«Il Parlamento federale è un motore della centralizzazione»
Nel confronto internazionale, i comuni e le città svizzere godono certamente di grande autonomia. Tuttavia, questa autonomia è messa sotto pressione, come emerge chiaramente dalla conversazione con i politologi Rahel Freiburghaus e Adrian Vatter.
L’articolo 50 della Costituzione federale, che obbliga la Confederazione a prendere in considerazione le esigenze delle città e dei comuni, è in vigore da 25 anni. È tempo di fare un bilancio con i politologi Adrian Vatter dell’Università di Berna e Rahel Freiburghaus dell’Università di Losanna. Secondo loro, sicuramente l’articolo ha avuto un effetto, in quanto ora i comuni e le città sono interpellati in maniera coerente in fase di consultazione e sono stati creati nuovi organismi, come per esempio la Conferenza tripartita, a cui partecipano l’Associazione dei Comuni Svizzeri e l’Unione delle città svizzere. L’Amministrazione federale prende sul serio il coinvolgimento dei comuni, osservano i due politologi. Tuttavia, rilevano una tendenza alla centralizzazione da parte del Parlamento federale, principalmente a causa di considerazioni politiche di partito. La ragione potrebbe essere riconducibile al fatto che meno parlamentari sono stati attivi politicamente in un comune o in una città in passato e pertanto non hanno maturato una certa sensibilità per le preoccupazioni del livello comunale.
