L’aeroporto militare di Lodrino diventerà un centro di eccellenza per il volo dei droni.

Il Comune Riviera punta sull’alta tecnologia volante

22.11.2021
11 | 2021

Un centro di competenza per i droni viene realizzato in Ticino presso l’ex campo d’aviazione militare di Lodrino – come parte del Switzerland Innovation Park Ticino.

La Svizzera gioca un ruolo di primo piano nella ricerca e nello sviluppo dei droni e il Ticino vuole occupare un posto di rilievo in questo sviluppo. In valle Riviera, tra Bellinzona e Biasca, nello spazio occupato dall’ex aeroporto militare di Lodrino, si sta realizzando un centro di competenza per i droni all’interno di un parco tecnologico dell’aviazione. Il Consiglio di Stato ticinese sostiene questo progetto con convinzione. Nel maggio 2020, il Gran Consiglio ha concesso un credito di tre milioni di franchi. «Si tratta di un settore molto promettente e in crescita», dice Christian Vitta, direttore del Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino.

Un’idea di 15 anni fa

«Senza questo credito la conversione da un campo d’aviazione militare a scalo d’aviazione a scopi civili non sarebbe stata possibile», spiega Alberto Pellanda, sindaco di Riviera, il comune nato dall’aggregazione degli ex paesi indipendenti di Lodrino, Osogna, Iragna e Cresciano sul quale è situato l’ex aeroporto militare di Lodrino, le risorse finanziarie del Comune di Riviera con i suoi 5000 abitanti sono infatti modeste. Il Comune di Riviera, quando il Dipartimento della difesa, della protezione civile e dello sport (DDPS) circa 15 anni fa decise di abbandonare il campo d’aviazione militare di Lodrino, volle prendere il destino dell’ex aeroporto militare nelle proprie mani. In quel momento, nacque l’idea di un centro di tecnologia aeronautica, seguirono studi, un Master Plan e lunghe trattative con le autorità federali.

Nell’aprile 2020, il Comune di Riviera fondò la Riviera Airport SA, che gestirà l’aeroporto e le sue infrastrutture in futuro, il 100% delle azioni di questa società appartengono al Comune. Pochi mesi dopo, Il 22 agosto 2020, il Comune ha firmato un contratto con Armasuisse per il trasferimento dell’aeroporto militare. Secondo Alberto Pellanda, la trasformazione in aeroporto civile sarà completata entro la fine di quest’anno o al più tardi all’inizio del 2022. L’Ufficio federale dell’aviazione civile (UFAC) deve ancora rilasciare ufficialmente la licenza d’esercizio. Nel frattempo, sono già iniziati i lavori di sistemazione delle infrastrutture. Diversi milioni verranno investiti per il sistema di smaltimento delle acque.

«L’interesse per questo progetto è enorme – riceviamo molte richieste dalla Svizzera e dall’estero.»

Enzo Giannini, amministratore delegato della Swiss Drone Base Camp (SDBC)

Grande interesse per il progetto

Da alcuni anni, diverse aziende private come l’azienda di elicotteri Heli-TV SA o la Karen AG per la manutenzione degli elicotteri, sono attive nel settore dell’aviazione intorno al campo d’aviazione di Lodrino e vogliono espandere la loro presenza. La Ruag Aviation, con circa 100 dipendenti,  esegue la manutenzione di piccoli aerei militari.  Recentemente sei nuove aziende si sono installate come parte del centro di competenza per i droni. La vecchia torre dell’aeroporto è stata convertita in uffici per questo scopo. Le attività dei droni sono coordinate dall’associazione Swiss Drone Base Camp (SDBC) che fa parte del nuovo Swiss Innovation Park Ticino. L’amministratore delegato della SDBC Enzo Giannini dice: «L’interesse per questo progetto è enorme – riceviamo molte richieste dalla Svizzera e dall’estero.» Giannini ritiene che la Riviera, situata a metà strada tra Zurigo e Milano, dispone di una posizione ideale.

Inoltre l’ex aeroporto militare dispone di una grande superficie. All’interno dell’area verranno creati un percorso di volo e degli slot speciali che potranno essere utilizzati per i voli dei droni. Questo eliminerà la lunga procedura di autorizzazione attualmente richiesta per l’uso sperimentale di droni di una certa dimensione (vedi box). Zone di prova verranno offerte anche al di fuori dell’area del campo d’aviazione ad esempio in alcune aree forestali. «Siamo un base camp, come dice il nome della nostra associazione», dice Giannini.

L’SDBC deve coordinare le attività in loco, mettere in rete le aziende e il know-how in modo da creare un vero e proprio «think tank». Saranno offerti anche corsi per piloti di droni. Al progetto partecipano la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), l’Università della Svizzera italiana (USI) e l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA). Non c’è posto per attività commerciali, cioè per aziende che si occupano della compravendita di droni. Si vogliono attirare imprese che puntano sull’innovazione tecnologica quali l’azienda Skypull, che sviluppa droni enormi che diventano piccole turbine eoliche ad alta quota permettendo fornitura di elettricità nelle zone più remote.

Forte sostegno da parte della popolazione

Il centro di competenza per i droni è importante per la strategia economica del Canton Ticino, tramite lo Switzerland Innovation Park (SIP) fa parte della Greater Zurich Area (GZA), di cui il Ticino è diventato recentemente parte. È importante pure per la promozione economica regionale in quanto la valle Riviera, dove si trova l’aeroporto militare di Lodrino, è una zona strutturalmente povera con poche opportunità di lavoro. «Il sostegno della popolazione al progetto è molto forte», dice il sindaco Pellanda. Con le nuove aziende, stanno arrivando in Riviera nuove persone e nuova vita e alcuni settori quali i ristoranti come pure gli studi legali che offrono servizi di consulenza mostrano già i primi benefici di questa evoluzione.

Regole d’esercizio per droni

I droni come apparecchi volanti telecomandati di piccole dimensioni in termini giuridici sono equiparati agli aeromodelli. In linea di principio se il loro peso è inferiore ai 30 kg possono essere utilizzati senza alcuna autorizzazione. La condizione essenziale è tuttavia che il «pilota» mantenga costantemente il contatto visivo con il drone. I droni non possono inoltre sorvolare assembramenti di persone. Importante è pure la seguente regola: per fare volare un drone con peso superiore a 0,5 kg a una distanza inferiore a 5 km da aerodromi ed eliporti è necessario chiedere un’autorizzazione all’esercente dell’aerodromo, oppure nel caso di grandi aerodromi, alla società di sicurezza aerea Skyguide. Le prescrizioni per l’utilizzo di droni di peso inferiore o uguale a 30 kg sono contenute nell’«Ordinanza del DATEC sulle categorie speciali di aeromobili».

Fonte: Ufficio federale dell’aviazione civile UFAC