I punti di domanda della democrazia

09.05.2025
5 l 2025

In questi primi mesi ciò che mi ha sopreso di più è a quante domande mi trovo a rispondere ogni giorno, una quantità che avevo sottovalutato nonostante il tempo già passato in Municipio e perfino da presidente del Parlamento cantonale.

Quelle domande non sono solo tante, ma sono assai variegate: la maggior parte non tocca temi comunali, e neanche politici, ma poco importa, il sindaco è per tutto, e di tutti. Anche di chi non si interessa di politica, o non vota perché non ha ancora compiuto i 18 anni o perché non è svizzero. A Locarno, quella straniera costituisce il 36% della popolazione e la maggior parte contribuisce attivamente alla vita della città. Cerchiamo di coinvolgerla da subito, promuovendo occasioni di incontro e partecipazione – ad esempio la «Festa dei popoli», che si svolge nella magnifica Piazza Grande, che magari già conoscete per il Festival del Film o dalla banconota dei 20 franchi.

Cerchiamo pure di aprire il più possibile le porte del Municipio, spiegando il ­sistema politico. Questi incontri non esauriscono le domande, anzi ne stimolano altre. Ed è bene così: è il succo ­della democrazia e forse anche una delle soluzioni alla perdita di fiducia nella democrazia e nelle istituzioni. Mi direte anche che la cosa è chiara: il sindaco è il sindaco, l’unico «presidente» eletto dalla popolazione, ed è una delle figure più accessibili nei vari sistemi politici. Ma come conciliare la necessità di rispondere a tutte le domande con quella di mantenere spazio per amministrare il Comune e disegnare il futuro? Questa domanda la pongo io, e se qualcuno ha un consiglio, mi scriva.

Nicola Pini
Sindaco di Locarno