Gli uomini dominano la politica comunale
Negli esecutivi comunali, le donne continuano a essere in minoranza: il sondaggio del 2017 sui membri degli esecutivi in Svizzera mostra che la loro quota è solamente del 25,7%. Nel caso delle presidenze è di appena il 12,2%.
In media, le donne nella politica comunale hanno 51 anni, il che differisce solo marginalmente dall’età dei loro colleghi di sesso maschile (52 anni). Così come per gli uomini, negli esecutivi la percentuale di donne giovani di meno di 39 anni è relativamente bassa, solo il 12 per cento, una quota che addirittura è andata diminuendo nel corso degli ultimi anni (2008: 15,2%).
Se si considera l’evoluzione della formazione delle donne negli esecutivi, si nota che il livello è aumentato notevolmente nell’arco di un decennio: oggi circa un terzo possiede un diploma universitario (2017: 34,0%, 2008: 29,4%).
Appartenenza a un partito e situazione professionale
Poco più della metà delle donne negli esecutivi comunali appartiene a un partito politico (52,0%). La più alta rappresentanza femminile spetta al PLR con il 27,3 per cento, seguito da PS (21,6%), PPD (21,1%) e UDC (12,5%). Rispetto ai loro omologhi uomini, in media le donne assumono posizioni politiche più moderate: indipendentemente dal fatto di appartenere o meno a un partito, in media si collocano al centro su una scala da sinistra a destra (5,1 su una scala da 0 a 10, con 0 = completamente a sinistra e 10 = completamente a destra; uomini: 6,1). Per quanto riguarda la situazione professionale delle donne negli esecutivi, colpisce il fatto che quasi la metà di loro non assuma una funzione direttiva, percentuale cresciuta tuttavia in modo massiccio rispetto all’indagine del 2008 (senza funzione direttiva: 2008: 23,2%, 2017: 46,4%).
Ambiente di lavoro e stile direttivo delle donne negli esecutivi
La quota maggiore di donne municipali si registra nel settore degli affari sociali (38%), seguito dalla sanità (30%) e dalla formazione (28%), mentre la percentuale minore nelle opere industriali. Un classico modello di ripartizione dei ruoli.
Quando si tratta di stile direttivo in un Comune, le donne sembrano comportarsi in modo leggermente più ponderato rispetto ai loro colleghi. Le donne considerano i chiarimenti preliminari precisi (91,3%) e la pianificazione dettagliata (73,7%) come fattori particolarmente rilevanti per portare a termine con successo un progetto. Per gli uomini, le cifre sono rispettivamente dell’85,3 e del 62,4 per cento. Tuttavia, sia le donne che gli uomini sembrano essere convinti che l’impegno dell’esecutivo sia essenziale per il successo dei progetti (donne: 80,5%, uomini: 74,2%), così come una buona situazione finanziaria (donne: 72,4%, uomini: 65,4%) e l’impegno dell’amministrazione comunale (donne: 72,2%, uomini: 65,5%).
Per le municipali, la capacità di comunicazione e di compromesso nonché le competenze sociali si collocano ai primi tre posti come qualità particolarmente importanti per dirigere una carica esecutiva, mentre gli uomini considerano le capacità organizzative e direttive come particolarmente rilevanti oltre alle tre qualità.
Soddisfazione in carica
Confrontando l’onere di lavoro e la soddisfazione per la retribuzione dei compiti esecutivi, le cifre per le donne e gli uomini praticamente si equivalgono. Sia le donne che gli uomini dedicano in media circa 12 ore settimanali al lavoro nell’esecutivo comunale, oltre la metà ritiene il livello di retribuzione troppo basso o un po’ troppo basso (donne: 54,5%, uomini: 56,5%), con una media di 14 400 franchi per le donne e 15 000 franchi per gli uomini.
Anche se la percentuale di donne che dichiarano un aumento del loro onere di lavoro sia in termini di tempo che di contenuto negli ultimi anni, il dato equivale grosso modo a quello degli uomini, ovvero circa due terzi (donne «in termini di tempo»: 59,1% e «in termini di contenuto»: 67,6%, uomini «in termini di tempo»: 60,1% e «in termini di contenuto»: 69,5%), meno spesso le donne sembrano essere sotto pressione per la loro vita professionale (donne: 31,0%, uomini: 42,9%). Il doppio impegno della vita privata, invece, è più o meno lo stesso per le donne e per gli uomini (donne: 61,4%, uomini: 60,7%).
Il bene della società come motore
La motivazione a impegnarsi per una carica esecutiva comunale sembra differire tra uomini e donne da un particolare punto di vista: ad esempio le donne sono particolarmente interessate a svolgere un’attività che contribuisca al benessere della società (il 78,1% delle donne contro il 70,6% degli uomini). Più della metà delle donne dichiara di essere stata particolarmente colpita sul piano personale e di aver deciso di candidarsi a seguito di un particolare evento o uno sviluppo locale, mentre solo due uomini su cinque lo affermano come motivo.
Per una rappresentanza equilibrata nei comuni, rimane un compito importante attirare più donne all’interno degli esecutivi e, in particolare, motivare le più giovani ad assumere questi ruoli. Per riuscirci servono dei modelli. Alcune di queste misure potrebbero essere per esempio una migliore conciliabilità tra la carica politica, la professione e la vita familiare nonché gli impieghi a tempo parziale, che sono garantiti dalla cassa pensioni.
Monitoraggio nazionale dei comuni
Monitoraggio nazionale dei comuni
Ogni cinque anni, la ZHAW School of Management and Law e l’IDHEAP dell’Università di Losanna intervistano tutti i segretari comunali e i membri degli esecutivi in Svizzera. L’ultimo monitoraggio, finanziato dal Fondo nazionale svizzero, si è svolto nel 2017. Al sondaggio hanno partecipato 8000 dei 13 000 municipali svizzeri.
Ogni cinque anni, la ZHAW School of Management and Law e l’IDHEAP dell’Università di Losanna intervistano tutti i segretari comunali e i membri degli esecutivi in Svizzera. L’ultimo monitoraggio, finanziato dal Fondo nazionale svizzero, si è svolto nel 2017. Al sondaggio hanno partecipato 8000 dei 13 000 municipali svizzeri.
Alcuni comuni cercano espressamente le donne
Analogamente alle posizioni di quadro nelle amministrazioni comunali, non esiste quasi da nessuna parte un obiettivo per una rappresentanza minima femminile negli esecutivi comunali; solo un risicato 2 per cento dei comuni che hanno partecipato al sondaggio di «Comune Svizzero»* prevede una «quota» per il consiglio comunale. La parità a livello di esecutivo comunale è una questione di elettori, che avrebbero la facoltà di attribuire il loro voto alle donne. Il reclutamento delle candidate sarebbe comunque compito dei partiti locali, a detta di molti.
Tuttavia, solo il 48 per cento delle donne in politica negli esecutivi è affiliata a un partito (cfr. il testo della ZHAW; questa leva di reclutamento non è quindi efficace nel caso delle donne senza appartenenza politica. Come si evince dalle risposte, vari consiglieri comunali in carica si affidano dunque di proposito direttamente, e in alcuni casi addirittura esclusivamente, alle donne quando si presentano posti vacanti. Il motivo è che «raramente le donne prendono l’iniziativa o attirano l’attenzione su di sé». La ricerca attiva di donne è considerata importante anche per le commissioni e i gruppi di lavoro; un primo passo in politica che potrebbe aprire la strada a un futuro nell’esecutivo.
Nonostante l’approccio attivo nei confronti delle donne, la ricerca non è sempre coronata dal successo: «purtroppo, riceviamo costantemente rifiuti da parte delle donne, anche se non sono meno qualificate degli uomini», rispondono vari intervistati. Ogni tanto, invece, pare che la parità proceda «da sola». In poco meno del 32 per cento dei comuni partecipanti al sondaggio è possibile ricoprire una carica esecutiva non come pura attività di milizia, bensì come lavoro a tempo parziale. Questo modello, che prevede anche l’erogazione di prestazioni sociali, è particolarmente interessante per le donne.
* Il sondaggio anonimizzato di «Comune Svizzero» sulle amministrazioni e sugli esecutivi comunali si è svolto dal 23 novembre al 14 dicembre 2020 nei 2172 comuni dell’Associazione. Sono state raccolte circa 720 risposte, principalmente dei segretari comunali (70%) e in particolare dei comuni con una popolazione compresa tra i 500 e i 5000 abitanti (67%).