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Cultura ed economia: in Ticino un binomio davvero vincente

17.09.2021

Uno studio di BAK Economics e di due Dipartimenti cantonali ha dimostrato come ogni franco di sussidio pubblico per la cultura ne valga 2.58 franchi di valore aggiunto. Lo studio sarà presentato ufficialmente il 23 ottobre 2021 in Bregaglia (GR).

Il Dipartimento delle Finanze e dell’Economia e il Dipartimento dell’Educazione, della Cultura e dello Sport hanno presentato il 22 giugno uno studio sull’impatto economico generato dalle principali attività culturali che si svolgono periodicamente in Canton Ticino. Un valore aggiunto che oggi può essere quantificato grazie alle analisi di BAK Economics che, su mandato dei due Dipartimenti, ha elaborato il progetto. Questo studio, commissionato nel 2018 ed effettuato prima della pandemia COVID19, s’inserisce nella più ampia campagna «Economia e Cultura» lanciata dal Cantone nel 2019, che si prefigge l’obiettivo di valorizzare l’offerta culturale ticinese e il suo potenziale economico.

Quale e quanto sia l’effetto benefico dell’attività culturale per la comunità che la produce è cosa complessa e difficilmente calcolabile. Ciò nonostante, come illustra lo studio di BAK Economics commissionato da DFE e DECS, è possibile quantificare almeno le ricadute economiche, dirette o indirette, strettamente determinate da alcune manifestazioni culturali di forte richiamo e alta valenza qualitativa. Ce lo suggerisce l’esperienza empirica, ma oggi nel caso ticinese ce lo dimostrano soprattutto i risultati elaborati dall’istituto di ricerca economica con sedi a Basilea, Zurigo e Lugano.

Il «nuovo» Ceneri: trait d’union fra Bellinzona, Locarno e Lugano

La comunità ticinese nel corso degli anni ha mutato preferenze e abitudini grazie anche alle nuove infrastrutture della mobilità come la galleria di base del Monte Ceneri, recentemente aperta, che collega rapidamente Bellinzona e Locarno con Lugano.

Una cultura, dunque, in continuo movimento, che permette di utilizzare l’uso del tempo libero e della conoscenza anche come leva di sviluppo economico. Con la crisi del coronavirus ben si è compreso il ruolo della cultura in una società complessa qual è quella occidentale del XXI secolo. Ed è soprattutto in questo frangente che si è meglio capito il nesso fra conoscenza e ricchezza, fra produzione culturale e diffusione del benessere in senso lato. Un’esperienza preziosa da mettere a frutto per la ripartenza post pandemia.

L’offerta culturale componente premium della proposta turistica

Lo studio mette inoltre in evidenza come la cultura, per un Cantone a vocazione turistica come il Ticino, rivesta un interesse strategico: l’offerta culturale può infatti essere considerata come una vera e propria componente dell’offerta turistica di una regione. Si rivela quindi fondamentale per aumentare l’attrattiva di una località e, anche in futuro, occorrerà continuare a sviluppare delle sinergie anche tra la cultura e il settore turistico e costruire delle strategie di valorizzazione ancor più ambiziose, sia a favore della popolazione residente che dei turisti.

In quest’ottica il DFE, in collaborazione con l’Agenzia Turistica Ticinese (ATT), ha ampliato l’offerta culturale all’interno di Ticino Ticket, un progetto nato nel 2017 che, grazie alla recente apertura della galleria di base del Ceneri che ha notevolmente accorciato i tempi di percorrenza tra le principali città ticinesi, ha potuto svilupparsi ulteriormente. Ad oggi, su un totale di poco più di 100 attrattori, quasi la metà sono culturali.

Si tratta di un ulteriore elemento di attrattività per i turisti che arrivano in Ticino che, come dimostrano anche i risultati dello studio di BAK Economics, apprezzano il Ticino Ticket, che utilizzano non solo per spostarsi gratuitamente sul territorio e recarsi agli eventi culturali utilizzando i mezzi pubblici, ma anche per approfittare di eventuali sconti sul biglietto di entrata.

6230 interviste condotte sul territorio

Lo studio ha coinvolto una selezione di 38 attori rappresentativi del panorama culturale ticinese. Grazie ai dati finanziari forniti dalle istituzioni e manifestazioni culturali, nonché a 6230 interviste condotte tra aprile 2019 e marzo 2020 presso i visitatori delle stesse, è stato possibile quantificare l’impatto economico complessivo della cultura nel Canton Ticino a 115 milioni di franchi di valore aggiunto e 2'110 posti di lavoro a tempo pieno. Questi dati sono comprensivi degli effetti diretti, indiretti e di ricaduta positiva sul turismo.

In Ticino, per ogni franco erogato quale sussidio pubblico in ambito culturale vengono così generati 2,58 franchi di valore aggiunto. L'analisi mostra inoltre come gli eventi più grandi e con un rilevo sovraregionale inneschino notevoli effetti macroeconomici che vanno ben oltre il livello dei finanziamenti statali. Aggiornare l'offerta culturale è dunque una strategia razionale per promuovere l’offerta turistica ticinese.

Ticino Ticket e digitale fino al 2023 grazie a un milione di franchi

Per dare continuità a un progetto considerato strategico per il settore turistico cantonale, il Consiglio di Stato ha prolungato il finanziamento per la realizzazione e la gestione del Ticino Ticket fino al 2023, stanziando un importo pari a un milione di franchi. Nei prossimi anni è inoltre prevista la digitalizzazione del Ticino Ticket mettendolo dapprima, nel corso del 2021, a disposizione degli ospiti di alberghi, campeggi e ostelli in formato elettronico e in seguito, a partire dal 2022, inserendolo all’interno di una nuova webapp che comporterà numerosi altri servizi.

Grazie allo studio sull’impatto economico della cultura, il Consiglio di Stato potrà continuare a ragionare, sulla base di evidenze scientifiche, sull’elaborazione di strategie volte a valorizzare l’economia della cultura in Ticino, affinché possa esprimere tutto il suo potenziale. Va sottolineato infine che, in concomitanza con lo studio sul Cantone Ticino, la Radiotelevisione svizzera di lingua italiana (RSI), il cui mandato di servizio pubblico si estende all’intera Svizzera italiana, ha affidato a BAK Economics un ulteriore studio relativo al panorama culturale del Grigioni italiano, condotto in collaborazione con la Pro Grigioni Italiano.

Lo studio sarà presentato ufficialmente il 23 ottobre 2021 in Bregaglia nel corso dell’assemblea dei delegati della Pro Grigioni Italiano. Ulteriori informazioni sul progetto sono state rese disponibili sui siti web della RSI, della PGI e di BAK Economics.

Gabriele Testi, capo redattore
Fonte: il Magazine dell’Associazione Swiss Federalism, 23 Giugno 2021
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