Al termine di un progetto, il Comune dovrebbe fare in modo di integrare saldamente le strutture per la partecipazione giovanile create.

Consigli per una partecipazione giovanile sostenibile

01.02.2023
1-2 l 2023

Come possono i comuni sviluppare strumenti sostenibili di partecipazione giovanile? Lo studio «Dite la vostra per il futuro!» della Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG) risponde a questa domanda.

In un Comune del Canton Soletta, un gruppo di giovani e di funzionari comunali si riunisce allo stesso tavolo per riflettere su come mettere in atto le proposte raccolte e ripensare la struttura comunale.  L’incontro si conclude e alcune delle idee vengono messe in pratica. Ma quali saranno gli sviluppi per questi giovani? Diranno la loro anche in futuro, difendendo le proprie idee?

Questo esempio mostra gli enormi vantaggi del concepire strutture e strumenti di partecipazione a lungo termine per i giovani nei comuni svizzeri. Si aumentano infatti le risorse che essi hanno per partecipare alla democrazia, migliorando le loro capacità di contribuire a plasmare il futuro della società. Le strutture partecipative a lungo termine promuovono pertanto il sistema di milizia, elemento centrale per il buon funzionamento dei comuni. 

20 comuni analizzate

Rispetto ad altri studi in ambito di partecipazione giovanile, «Dite la vostra per il futuro!», condotto su incarico del dipartimento della società e delle questioni sociali del Canton Soletta (Amt für Gesellschaft und Soziales), propone un approccio pratico e direttamente rivolto alla comunità. Lo studio ha analizzato 20 comuni che hanno svolto un processo engage.

engage.ch è un offerta della Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG). Il processo di engage.ch è di carattere olistico e consente a un Comune di affrontare la tematica della partecipazione giovanile in modo sostenibile e orientato agli obiettivi. Questo percorso prevede lo stretto accompagnamento al Comune in questione da parte del team di engage per la durata di un anno. Sulla pagina web engage.ch i giovani hanno la possibilità di presentare le proprie proposte, che verranno poi sottoposte a esponenti politici. Per completare il processo sono previsti vari eventi, sostegno nell’attuazione di progetti, consulenza in materia di strutture partecipative sostenibili e altre offerte.

«Il termine partecipazione giovanile fa spesso pensare a una formula magica che permette di coinvolgere la totalità dei giovani, ma si tratta di un gruppo eterogeneo, ed è proprio in quest’ottica che occorre concepire le strutture e gli strumenti per la partecipazione giovanile», afferma Ira Differding, capo settore engage.ch. La creazione di un canale Instagram comunale quale mezzo di comunicazione al passo con i tempi potrebbe ad esempio rappresentare un primo step per motivare i giovani ad aderire alla commissione per la gioventù locale o a informare sulla possibilità di ricorrere a mozioni giovanili.

«Il termine partecipazione giovanile fa spesso pensare a una formula magica che permette di coinvolgere la totalità dei giovani, ma si tratta di un gruppo eterogeneo, ed è proprio in quest’ottica che occorre concepire le strutture e gli strumenti per la partecipazione giovanile.»

Ira Differding, capo settore engage.ch

Lo studio ha identificato fattori di aiuto o di ostacolo nella fase di creazione di strutture e strumenti per la partecipazione giovanile comunale. A incidere sensibilmente sulla buona riuscita è in particolare la motivazione delle persone coinvolte. Sono state citate come particolarmente utili le consulenze fornite da engage.ch e lo scambio con altri comuni o organizzazioni. Ad ostacolare il processo vi è invece la carenza di risorse finanziarie e umane, la struttura comunale nonché l’assenza o la complessità della collaborazione con politica, amministrazione, attività giovanili e scuola. 

In che modo il Comune può affrontare questi fattori agevolanti o di ostacolo? Lo studio formula quattro raccomandazioni.

1. Strutture comunali aperte e non vincolanti per una partecipazione ampia ed equa

Per integrare i giovani nei processi comunali occorre disporre di strutture possibilmente a bassa soglia, ed è il Comune ad esserne responsabile. È importante che la popolazione giovane venga coinvolta in un progetto dall’inizio alla fine e che contribuisca in prima persona ad attuare le proprie idee. A tal fine, una guida attenta da parte degli adulti è necessaria per superare le strutture piuttosto complesse che caratterizzano la realtà comunale. Aperitivi o serate di scambio sono buoni esempi di luoghi di comunicazione non vincolanti tra giovani e adulti.

2. Più networking per una collaborazione efficiente

Poiché le risorse finanziare e umane da parte degli adulti scarseggiano, serve disporre di una rete più forte sia internamente che al di fuori del Comune. Bastano un paio di incontri all’anno per diffondere maggiormente progetti di partecipazione e distribuire le risorse delle persone coinvolte. Inoltre, si può coinvolgere maggiormente il Comune nei processi di partecipazione, assegnando agli adulti interessati un ruolo attivo a livello comunale (ad esempio alla guida di mini-progetti). Idealmente, nei processi partecipativi si identificano vari obiettivi parziali che tengono conto di tutte le persone coinvolte e che formulano richieste chiare per ognuna di loro.

3. Per capirsi veramente serve un lavoro di traduzione

Giovani e adulti hanno spesso un’idea diversa della propria partecipazione (ad es. in termini di modalità e durata). Serve interpretare i due mondi: gli adulti devono spesso imparare che i giovani possono, vogliono e devono mettersi in gioco con serietà; i giovani d’altro canto devono capire che questi processi richiedono un certo tempo prima di poter raccogliere i primi frutti. A svolgere questo ruolo di «interprete» sono gli esperti in materia (ad es. associazioni giovanili, engage.ch), ad esempio mediante workshop che illustrano possibilità e limiti della partecipazione all’interno del Comune. Anche gli incontri con esponenti politici che informano i giovani sul loro operato favoriscono la comprensione reciproca.

4. Strumenti ben ancorati per consentire strutture partecipative a lungo termine

Una volta concluso un progetto, il Comune deve fare in modo che le strutture create vengano saldamente ancorate nella realtà comunale, sia mediante piani, principi guida o nella legge. In quest’ottica, le strutture partecipative possono essere rese ricorrenti, vincolanti, orientate a tutte le età e a tutti gli spazi, e i contesti di scambio devono sussistere anche a processo terminato. La consapevolezza sulla sostenibilità delle strutture partecipative è fondamentale per le fasi di progettazione e sviluppo, occorre pertanto sensibilizzare al riguardo durante l’intero iter.

Nadia Qadire
Federazione Svizzera dei Parlamenti dei Giovani (FSPG)
Collaboratrice scientifica Progetti di ricerca