Le intemperie dell’estate 2024 hanno causato danni ingenti.

Come la Val Bavona affronta la ricostruzione in modo partecipativo

04.09.2025
9 l 2025

Dopo il devastante nubifragio del 2024, la Val Bavona è stata proclamata «Paesaggio dell’anno 2025». La Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (SL-FP) ha premiato il Comune di Cevio e la Fondazione Valle Bavona per l’impegno comune. La sindaca di Cevio, Wanda Dadò, si dice soddisfatta dal processo partecipativo iniziato per i lavori di ricostruzione, e parla di un altro progetto molto importante.

La Fondazione SL-FP ha conferito il riconoscimento paesaggio dell’anno «per l’azione solidale esemplare e per la conservazione e la cura del paesaggio culturale, anche in una situazione di emergenza». Fra le motivazioni di questo premio si sottolinea anche «l’impegno pluriennale a favore del paesaggio da parte di un’organizzazione di utilità pubblica, della popolazione locale e di esterni». Si è premiato quindi non solo il lavoro svolto dopo l’alluvione, ma pure quello effettuato in passato. Lavoro che ha portato, da un lato, a una forte identificazione della comunità con la propria valle e, dall’altro, allo sviluppo di una collettività resiliente nelle proprie azioni, come è stato ricordato durante la cerimonia di premiazione svoltasi a Cavergno, a fine di maggio, alla presenza del consigliere federale Albert Rösti.

Situazione estremamente difficile

«Il premio di paesaggio svizzero dell’anno 2025 ci ha lusingati, emozionati e incoraggiati», afferma la sindaca di Cevio, Wanda Dadò. L’esperienza di quella notte, quando la natura infuriata ha fatto otto vittime in alta Valle Maggia e causato ingenti danni materiali, è ben presente nella sua memoria. Wanda Dadò era in carica solo da poche settimane e improvvisamente si è dovuta confrontare con una sfida enorme. «Fino a quell’evento non avevo neanche inaugurato una fontana», dice, «poi – da un giorno all’altro ho dovuto gestire una situazione estremamente difficile, essere presente a conferenze stampa, parlare con giornalisti e tant’altro.» Con il sindaco di Lavizzara, Gabriele Dazio, si è recata a Berna. A Palazzo federale è stata ricevuta dal consigliere federale Albert Rösti per parlare di sostegni finanziari: «Siamo stati accolti molto bene.» È ancora commossa dal sostegno, dai messaggi solidali e dagli aiuti che sono arrivati da tutta la Svizzera.

«Il premio di paesaggio svizzero dell’anno 2025 ci ha lusingati, emozionati e incoraggiati.»

Wanda Dadò, sindaca di Cevio (TI)

La Val Bavona è stata chiusa fino a metà aprile per i visitatori esterni. Il danno principale si trova nella frazione Fontana-Bosco-Mondada. La colata detritica è scesa dalla valle laterale di Larèchi trasportando 300 000 m3 di materiale e trasformando in modo irreversibile il paesaggio. La ferita è profonda ma ora si vedono già diversi progressi. Una nuova strada asfaltata percorre questa zona dall’aspetto quasi lunare e ci sono prime aree bonificate.

Come ricucire questo paesaggio?

Come dovrebbe presentarsi questa zona in futuro? Tra cinquanta, cent’anni? Come ricucire questo paesaggio? Ecco le domande principali per le quali si desidera trovare delle risposte in un percorso altamente partecipativo. I terrieri della Val Bavona e gli amanti del territorio sono chiamati a partecipare in modo attivo alla definizione del futuro del territorio. Mediante incontri, interviste dirette o di gruppo, laboratori, scambi di idee e di memorie, vengono raccolte le diverse visioni del paesaggio di Fontana, Bosco e Mondada con l’obiettivo di fornire indicazioni di lavoro per la fase di progettazione. Nella zona di Fontana si è istallata una cassetta-bucalettere con penne e fogli dove qualsiasi persona interessata può depositare le proprio idee.

«La partecipazione alle serate e ai laboratori è stata molto buona, anche alla serata organizzata dal Cantone per la definizione delle zone rosse dove non si può più costruire», dice la sindaca Dadò. La direzione del progetto ricucitura è affidata a un gruppo ristretto.

«Finora il nostro progetto procede secondo la tabella di marcia», dice Lorenzo Dalessi, presidente della Fondazione Valle Bavona, lodando la collaborazione con il Comune di Cevio. Ricorda che questo settembre verrà pubblicato il bando per l’affidamento della progettazione della ricucitura del paesaggio. Serviranno esperti in architettura del paesaggio, in ingegneria civile, scienze ambientali e naturali, ma pure agronomi, progettisti rurali e conoscitori della storia e della cultura alpina. «Il nuovo paesaggio, frutto di un approccio multidisciplinare orientato a garantire sicurezza, funzionalità e qualità, dovrà anche confrontarsi con il tema della memoria degli eventi del 2024», si legge nel preavviso del bando.

Indipendentemente da questo importante progetto il Comune di Cevio guarda in avanti, vuole far conoscere meglio la vita in valle, che è caratterizzata da una dimensione umana ed è attrattiva, in particolare per famiglie. Fra i grandi progetti di Cevio c’è il Centro ricreativo turistico a Bignasco con una piscina coperta. L’apertura di questa importante opera è prevista per il 2030.

Il premio «Paesaggio dell’anno»

Dal 2011, la Fondazione svizzera per la tutela del paesaggio (SL-FP) designa ogni anno un «Paesaggio dell’anno». Il premio celebra i valori dei paesaggi svizzeri e onora l’impegno profuso dalla popolazione locale per curarli. La selezione viene effettuata dal Consiglio della fondazione SL-FP su proposta della segreteria. Il premio è sponsorizzato dalla Federazione delle cooperative Migros e da Balthasar Schmid di Meggen. Il valore del premio è di 10 000 franchi.

Gerhard Lob
Libero professionista