Siepi e recinzioni intrecciate fungono da elementi strutturanti.

A passeggio tra agglomerato, città e campagna

13.08.2023
7-8 l 2023

Situato al confine con la Francia, il Comune di Meyrin nel Cantone di Ginevra ospita oggi 26 000 persone provenienti da 140 nazioni diverse. Come ci riesce? Sfruttando le sue qualità in materia di cultura della costruzione per creare una propria identità.

I comuni svizzeri sono sotto pressione: devono promuovere sé stessi, creare e mantenere posti di lavoro, offrire abitazioni per persone di tutte le età e tutte le tasche, ma anche spazi per il tempo libero e luoghi d’incontro. Le grandi tendenze globali come la digitalizzazione, il cambiamento climatico o l’invecchiamento della società hanno effetti concreti anche a livello locale. Il Comune ginevrino di Meyrin è un luogo con un passato originale. Fino alla metà del Novecento ospitava circa 2000 abitanti e aveva una vocazione agricola, come testimoniato ancora oggi dal centro storico, ben curato e animato da attività pubbliche. Ma negli anni successivi la costruzione dell’aeroporto internazionale di Cointrin, a partire dagli anni Venti, e soprattutto la nascita dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) nel 1954 ne hanno profondamente cambiato l’aspetto.

Da villaggio a città satellite

I nuovi posti di lavoro, talvolta altamente specializzati, attirarono persone da tutto il mondo. La costruzione della prima città satellite svizzera, denominata «Nouvelle Cité», fu la conseguenza diretta dell’imminente carenza di alloggi. Affidandosi pienamente ai canoni del Movimento Moderno furono realizzati edifici abitativi alti fino a 13 piani e con ampi spazi verdi. Già all’epoca l’amministrazione cantonale si dimostrò lungimirante, perché si rese conto che i soli spazi abitativi non sono sufficienti a creare un senso di appartenenza. Parallelamente, negli anni Sessanta Meyrin investì infatti molto nelle infrastrutture pubbliche, costruendo spazi per manifestazioni sportive e culturali, ma anche sostenendo la fondazione di varie associazioni.

Oggi Meyrin è caratterizzata da quartieri con qualità diverse. Il più recente è l’«Écoquartier Les Vergers», i cui 1350 appartamenti possono ospitare fino a 3000 persone. La crescita della popolazione è leggermente rallentata, ma stanno emergendo questioni di natura diversa. La riqualificazione energetica della «Nouvelle Cité» conserva le qualità urbanistiche dell’insediamento, mentre la densificazione edilizia avviene principalmente aumentando i piani. Gli spazi verdi preesistenti sono valorizzati con progetti paesaggistici e di moderazione del traffico.

Più di un progetto di costruzione stradale

Uno di questi progetti è quello della «Route de Prévessin», un sentiero per pedoni, ciclisti e cicliste che unisce paesaggio e agglomerato. Sviluppato nell’ambito del progetto d’agglomerato «Paysage 2012», si snoda tra diversi spazi aperti preesistenti e sensibilizza coloro che abitano nell’agglomerato alle peculiarità paesaggistiche situate proprio sotto casa: campi, boschi, parchi, fattorie.

Nel concreto, si è provveduto a ridurre la carreggiata per indurre una velocità più moderata e a eliminare cordoli e chicane per ripristinare il carattere agricolo delle strade di campagna. Le nuove panchine permettono a chi cerca un momento di relax di godere del paesaggio, mentre il vecchio ufficio doganale è stato trasformato in una sala riunioni con un’area pic-nic. Altri elementi come le recinzioni dei pascoli, un tavolo di legno con panche in pietra calcarea, un rubinetto per l’acqua potabile e le siepi selvatiche conferiscono un carattere ancor più rurale al paesaggio proteggendo al contempo le colture agricole. Finora è stato realizzato un tratto lungo 800 metri che rientra in un progetto globale incentrato su una coesistenza pacifica tra abitanti, agricoltura e paesaggio.

Come spiega Eric Cornuz, consigliere comunale di Meyrin, nemmeno qui un progetto del genere si realizza da sé. Ci è voluta un’intensa opera di convincimento per chiudere al traffico automobilistico la strada transfrontaliera percorsa ogni giorno da circa 6000 veicoli. Ma per il Comune era chiaro che la priorità spettava alla riqualificazione paesaggistica e alla protezione della biodiversità.

Trasformare direttive astratte in innovazioni locali

Dagli anni Settanta gli enti pubblici e privati del Cantone di Ginevra hanno sviluppato approcci, strumenti, progetti e misure per poter conservare e valorizzare lo spazio rurale di un Cantone che si contraddistingue per un connubio tra città di richiamo internazionale e spazio rurale ben conservato, con numerose attività agricole e vitivinicole.

Un impegno che continua a dare i suoi frutti ancora oggi: il piano direttore del Cantone contiene un foglio di coordinamento che prescrive una pianificazione rispettosa del paesaggio. Grazie a questo strumento è possibile valorizzare le qualità dei luoghi in materia di cultura della costruzione e conservarle come valori che promuovono l’identità per le generazioni presenti e future.

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Nicole Düpre
Ufficio federale della cultura
Collaboratrice scientifica, Cultura della costruzione